Marco Massenzi: un imprenditore nel cuore del dibattito sull’Intelligenza Artificiale

Il 12 giugno 2025, presso la sala del refettorio della Camera dei Deputati, si è svolto un convegno promosso dall’on. Chiara Gribaudo e dall’avv. Stefano Margiotta, dedicato al tema dell’intelligenza artificiale e rapporti di lavoro, con la presenza di istituzioni, magistrati, accademici e professionisti. Tra i relatori principali, è intervenuto Marco Massenzi, CEO di Teleconsys e vicepresidente della sezione IT di Unindustria Lazio, portando una prospettiva imprenditoriale sui temi trattati.

Adozione dell’IA: tra opportunità e limiti

Massenzi ha aperto il suo intervento affermando di avere un “osservatorio privilegiato”, dato il ruolo nel guidare un’azienda di medie dimensioni impegnata nella trasformazione digitale e nell’innovazione accelerata  dall’IA. Ha sottolineato fin da subito che, nonostante l’ampio dibattito pubblico, l’adozione pratica dell’IA è finora limitata, soprattutto nelle PMI, soffermandosi quindi su alcuni aspetti

Generativa vs Discriminativa

  • i modelli discriminativi (es. supporto nella refertazione daimaging) mostrano una precisione eccellente, grazie all’addestramento su un numero elevato di dati opportunamente etichettati.
  • al contrario, i modelli generativi, come ChatGPT, operano per statistiche predittive su dati destrutturati: generano output basati sulla parola precedente, senza vero “ragionamento” umano. Massenzi ha chiarito: “Sono macchine statistiche, pappagalli stocastici … non potranno mai sostituire l’uomo né aumentare lo stock di conoscenza contribuendo al progresso dell’umanità”

Mercato in espansione, ma sbilanciato

Il settore IA in Italia vale circa 900 milioni di euro con una crescita annua del 35% e tassi previsti attorno al +25%. Tuttavia, mentre il 59% delle grandi imprese ha avviato almeno un progetto di IA, prevalentemente in ambito chatbot e intelligent document processing, le PMI restano indietro, spesso limitandosi a pochi utilizzi della sola AI generativa.

PMI: freni interni e ostacoli esterni

Nonostante le potenzialità evidenti, solo l’8% delle PMI italiane sta realmente investendo in IA . Le motivazioni sono molteplici:

  1. Costi elevati per tecnologia, formazione e consulenza.
  2. Ritorno d’investimento poco chiaro.
  3. Assenza di talenti: professionisti qualificati preferiscono le grandi aziende.
  4. Mancanza di dati proprietari digitalizzati, fondamentali per addestrare i sistemi.
  5. Resistenze interne, per timori legati all’automazione e alla perdita di occupazione.
  6. Sovraccarico normativo: GDPR, NIS2, CSRD, che generano incertezza e costi aggiuntivi, orientando gli investimenti verso gli impegni cogenti.

L’accento sui nuovi standard

Massenzi ha evidenziato come l’introduzione di normative e standard, tra cui l’AI ACT entrato in vigore ad agosto 2024 e il DDL “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”, approvato il 25 giugno dalla Camera , unitamenteai nuovi schemi ISO, come la neonata ISO 42001 – recentemente acquisita da Teleconsys -, potranno costituire un quadro di fiducia per imprese e lavoratori . Questi strumenti possono trasformare i vincoli in opportunità di competitività, garantendo qualità, sicurezza, trasparenza e rispetto dei diritti delle persone.

Prospettive future: competenze e nuovi agenti IA

Massenzi ha quindi invitato la platea a approfondire i contenuti del recente report “Future of Jobs” del World Economic Forum, utile per individuare le professioni e le competenze in crescita fino al 2030, dando quindi una panoramica delle tipiche applicazioni dell’IA nei processi di human resurce

Ha poi lanciato un avvertimento: il dibattito sull’IA generativa non deve distogliere da un nuovo dirompente fenomeno in arrivo, ovvero l’emergere della cosiddetta AI Agentica, sistemi avanzati che agiscono per il conseguimento di un obiettivo unendo autonomia avanzata, pianificazione strategica, apprendimento continuo, ragionamento causale, metacognizione , definendola “la nuova bomba atomica”.

Conclusioni

L’intervento di Massenzi ha fornito un ritratto realistico dell’adozione dell’IA in azienda: un potenziale enorme, ma ancora poco sfruttato dalle PMI ma anche dalle grandi organizzazioni. La chiave per accelerarne l’adozione? Consapevolezza, formazione, investimenti nei dati, standard condivisi,chiarezza normativa, unita a una governance strutturata. Importante, infine, mantenere sempre l’uomo al centro del processo (human in the loop), valorizzando la sinergia virtuosa tra intelligenza naturale e artificiale.

Il Convegno è stato videoregistrato da Radioradicale

Guarda l’Intervento di Marco Massenzi

https://www.radioradicale.it/scheda/761836/intelligenza-artificiale-e-rapporti-di-lavoro-attualita-e-prospettive-lart11-ddl-s1146

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